«Una società può elevarsi a comunità solo se protegge efficacemente i suoi membri contro gli orrori gemelli della miseria e dell’umiliazione, del terrore di essere esclusi, di cadere, o essere spinti, fuori dal treno del “progresso”, che accelera sempre più».
Così Zygmunt Bauman, uno dei più noti pensatori del nostro tempo, in “Vite che non possiamo permetterci” (Laterza 2011).
E’ con questa chiave di lettura – laica, personalistica e solidale – che invito l’amico/a “internauta” ad entrare nelle due pagine sottostanti senza paura di sottolineare che inclusione ed esclusione danno oggi il grado di civiltà di una comunità, come sottolineato anche dal rapporto OCSE “Per una politica sociale attiva a beneficio di tutti”.
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