Radio3 rilancia il “rinascimento” montano

tuttalacitta_01Complimenti alla trasmissione “Tutta la città ne parla” di Rai Radio3 che giovedì 19 giugno ha trattato il tema montagna partendo dal “rammendo” delle periferie indicato da Renzo Piano e ripreso da una delle tracce della maturità 2014, per parlare in radio del futuro dei borghi alpini e di tutte le montagne italiane «da recuperare e curare per il bene del Paese». Una bella puntata. Nella parte finale ho portato anche la mia testimonianza di “cittadino” della montagna. Per sottolineare che si tratta di una questione nazionale e di conseguenza l’importanza di una “strategia nazionale” per la montagna: prospettiva che i decisori politici continuano a ignorare e che le Regioni non riescono da sole ad implementare, soprattutto nella montagna “a statuto ordinario”. La “cultura della cura” del territorio montano parte dalla sua minuta manutenzione, che le comunità locali devono essere messe in grado di praticare nell’interesse dell’intera comunità nazionale riconoscendo loro adeguati “ristori”, come timidamente avviene con i sovracanoni idroelettrici.

Ascolta la puntata

Pubblicato in Articoli | Contrassegnato , , , | Commenti disabilitati su Radio3 rilancia il “rinascimento” montano

Da Belluno la proposta di un’Agenda nazionale per la montagna

Conferenza montagnaLunedì 20 e martedì 21 gennaio Confartigianato Imprese ha tenuto a Belluno la Conferenza nazionale “Montagna 2020” dedicata alle Pmi e agli scenari che le attendono in quota. A me è stato assegnato il compito di illustrare, la prima giornata di lavori, presente il ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato, una “proposta per la montagna”. In montagna non è facile fare impresa. Svantaggi naturali e orografici si sommano a svantaggi “normativi” e talvolta anche fiscali. Come rafforzare la competitività? Come valorizzare le diversità? Come ricercare convergenze e sinergie? Senza dubbi e senza tentennamenti, servono una politica, un contesto favorevole, non certo sussidi fini a sé stessi. Parte da qui l’idea da me lanciata, e che ha suscitato vivo interesse, di un’Agenda nazionale per la montagna strutturata in dieci punti, tutti attuabili in tempi ragionevoli.

Agenda nazionale per la montagna 

Per approfondimenti clicca qui 

Pubblicato in Articoli | Contrassegnato , , | Commenti disabilitati su Da Belluno la proposta di un’Agenda nazionale per la montagna

La “nostra” storia da 40 mila anni fa ai giorni nostri

Una storia generale della provincia di Belluno, dalle prime tracce di presenza umana, 40 mila anni da, fino al terzo millennio. Questa è “Belluno. Storia di una provincia dolomitica”, un’opera in 3 volumi, coedizione della Provincia e di Forum Editrice, per la quale insieme con Silvano Cavallet ho scritto il capitolo conclusivo: “Dall’Unità agli inizi del XXI secolo”.

Nella descrizione della transizione dal Risorgimento allo Stato unitario, che nel Veneto si perfezionò nel 1866 con la terza guerra d’Indipendenza, con l’eccezione nel Bellunese dell’area ladina di Cortina d’Ampezzo, Colle Santa Lucia e Livinallongo, vale ancor oggi la sintesi tracciata dallo storico Gaetano Salvemini: «I governanti italiani, fra il 1860 e il 1870, si trovavano alle prese con formidabili difficoltà. (…) Fu compiuta un’opera ciclopica».

In questo quadro storico drammatico si innesta la vicenda della montagna bellunese: terra aspra e avara di risorse (a parte quelle naturali oggi finalmente sempre più importanti), dapprima sopraffatta dalla crisi economica di fine Ottocento e poi teatro degli avvenimenti bellici della Grande Guerra, con crescenti movimenti migratori in Italia e all’estero, che in profondità e per decenni hanno impoverito il tessuto sociale.

Insieme con l’emigrazione, va ricordata la nascita dell’industria idroelettrica che ha condizionato il territorio fino alla tragica catastrofe del Vajont.  Lo sviluppo locale ha trovato Continua a leggere

Pubblicato in Articoli | Contrassegnato , , , | Commenti disabilitati su La “nostra” storia da 40 mila anni fa ai giorni nostri

Vajont 50 anni dopo

Frequentavo la seconda media quando, il 9 ottobre 1963, sul lago artificiale del Vajont precipitò la frana del Monte Toc, e Longarone fu.
Pochi giorni prima, con mio padre, ero stato a San Martino di Erto alle pendici della frana: ho negli occhi un paesaggio spettrale e lunare, con anziani, donne e bambini letteralmente in preda alla paura, non c’era un albero che non fosse piegato e si capiva che perfino gli animali di questa povera gente  avvertivano attorno a sé qualcosa di innaturale.
Per tante ragioni mi sento profondamente legato a questa drammatica vicenda: una catastrofe dovuta alla responsabilità dell’uomo e di quanti pensavano che la montagna, le sue risorse, i suoi equilibri fossero (e magari tuttora siano) oggetti da spremere.
Cinquant’anni dopo il disastro ecco analisi e testimonianze che ho pubblicato sul settimanale «L’Amico del Popolo».
Dedico questo mio contributo alla memoria di Fiorello Zangrando, giornalista di grande stoffa, cronista del dopo-Vajont e in particolare della sua storia giudiziaria, al quale devo la pubblicazione dei miei primi articoli sulla carta stampata.

Videoreportage de La Stampa

Pubblicato in Articoli | Contrassegnato , | Commenti disabilitati su Vajont 50 anni dopo

Il treno (dei desideri) in provincia di Belluno

Con l’entrata in vigore del nuovo orario “cadenzato”, a dicembre 2013, nel Veneto prenderà avvio il  Sistema ferroviario regionale metropolitano (in sigla SFMR). Ecco cosa succederà – subito e nel medio termine – in provincia di Belluno.
E’ stato questo il tema di una mia inchiesta, in quattro puntate,  su «L’Amico del Popolo». La trovate all’interno nella pagina Economia.

Pubblicato in Articoli | Contrassegnato , , | Commenti disabilitati su Il treno (dei desideri) in provincia di Belluno