Mercoledì 30 luglio, a larga maggioranza (37 sì su 40 presenti), il Consiglio regionale ha approvato il disegno di legge intitolato “Interventi a favore dei territori montani e conferimento di forme e condizioni particolari di autonomia alla Provincia di Belluno”. Con questo provvedimento – che scaturisce parte dalle proposte del “Libro bianco sulla montagna veneta” e parte da una iniziativa dal basso promossa dalla Fondazione “Montagna e Europa” di Belluno, attività entrambe a cui con altri ho contribuito – il Veneto, senza ombra di dubbi, si pone ai vertici delle politiche regionali italiane per le zone montane. Si tratta di misure utili a fare impresa, gestire il territorio, sostenere i servizi pubblici in quota, e ciò solo nei Comuni “interamente” montani (sono 117 in Veneto). Inoltre la nuova legge regionale valorizza le capacità di autogoverno della Provincia di Belluno e degli altri enti locali bellunesi e consente di rafforzare il disegno della nuova Provincia montana alpina introdotto dalla legge Delrio. Per alcuni aspetti attuativi (ma molte norme sono già di immediata applicazione) servono ora alcuni atti ricognitivi. Sulla loro elaborazione e soprattutto sulla loro efficacia si misureranno le attitudini della dirigenza regionale chiamata a scriverli nell’arco di 12 mesi dall’entrata in vigore della legge, la n. 25 dell’8 agosto 2014.
[pdf] Il testo della legge regionale
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