Un anno di lavoro, sette sessioni plenarie, 449 persone coinvolte, una piattaforma digitale multilingue con 53.283 partecipanti, un Rapporto conclusivo consegnato ai vertici delle istituzioni europee il 9 maggio, giorno dell’Europa, strutturato su 49 ambiti di intervento e comprendente oltre 300 proposte. Questo l’esito della Conferenza sul futuro dell’Europa. Pur entusiasta di aver seguito (sulla carta stampata e mediante contatti diretti) simile esercizio di democrazia partecipativa, un anno dopo – in attesa di capirne gli sviluppi (primo appuntamento il Consiglio europeo di fine giugno) non nascondo la mia delusione: tanti auspici e raccomandazioni importanti, ma nulla – dico nulla – a favore delle zone montane, pur non mancando i riferimenti alla sostenibilità ambientale, di cui le montagne e le rispettive comunità sono un indiscutibile pilastro.
[pdf] Una mia intervista al Gazzettino_24 05 2022
[pdf] I miei articoli su L’Amico del Popolo 2021-2022