«Cosa vuoi tu, montanaro?»

Don-CiottiNel suo stimolante libro-intervista «Salire per scendere» (con prefazione di Carlo Petrini, Vivalda Editori) don Luigi Ciotti, nato, come è noto, a Pieve di Cadore,  racconta il giorno in cui a Torino la maestra, probabilmente un po’ stressata, lo rimproverò dicendo: «Ma cosa vuoi tu, montanaro?». E lui ci rimase male: «Capii sulla mia pelle che cosa significava essere messo da parte».

Senza togliere il gusto di leggere queste 60 paginette di don Luigi, che si concludono con un inno al bene comune, verso cui la Politica (con la P maiuscola) deve orientare la propria azione, prendo a prestito quella domanda «Cosa vuoi tu, montanaro?» per esprimere una serie di aspettative concrete delle zone montane per non essere «messe da parte». E cioè:

  • vedere in Veneto pienamente attuata la legge regionale n. 25/2014 sulla specificità dei territori montani e sull’autonomia amministrativa della Provincia di Belluno senza quella disapplicazione strisciante che il governatore Zaia lascia intendere di voler mettere in atto
  • vedere sull’arco alpino le tre Province montane alpine di Belluno, Sondrio, Verbano-Cusio-Ossola fruire di adeguate risorse e non penalizzate da tagli indifferenziati, che purtroppo l’introduzione dei “fabbisogni standard” non riuscirà ad eludere non essendo, quella metodologia, appropriata a misurarli in chiave anche montana
  • vedere in Italia riconosciuti i “servizi ecosistemici” che le zone montane assicurano a favore della comunità nazionale

 [pdf] Ma si può disapplicare una legge regionale?

[pdf] Fabbisogni standard, una metodologia da aggiustare

[pdf] Il ddl sui servizi ecosistemici

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E’ nata la Provincia “montana alpina”

Toccherà a Daniela Larese Filon, sindaco di Auronzo di Cadore e al Consiglio  che l’affianca (sono 10 sindaci e consiglieri comunali), far nascere la “nuova” Provincia di Belluno. Nuova perché ente di secondo grado di area vasta, ma nuova soprattutto perché si tratta della Provincia montana alpina prevista dalla legge Delrio e nuova in quanto  Provincia dell’autogoverno e dell’autonomia amministrativa sulla base della legge regionale che l’ha riconosciuta. Dopo tante incertezze si tratta ora di (ri)partire con il piede giusto. Non è impresa facile. Sia perché il quadro delle competenze va ricalibrato alla luce delle novità legislative (nazionali e regionali) ripensando l’organizzazione interna, le priorità, i cronoprogrammi, sia perché persistono molte incognite dal lato delle risorse su cui la Provincia potrà effettivamente fare conto.

«La nuova Provincia montana alpina e l’autogoverno del Bellunese» è stato il tema affrontato in un forum a Belluno, venerdì 7 novembre alle 15,30, a cura della Fondazione “Montagna e Europa” Arnaldo Colleselli.

[pdf] Dieci obiettivi e visione di area vasta

[pdf] Le funzioni della “nuova” Provincia

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[pdf] Memorandum Forum 7.11.2014

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L’economia verde sotto la lente delle Alpi e di chi vi abita

lente1_«Le risorse delle Alpi. Utilizzo, valorizzazione e gestione dal livello locale a quello macroregionale» è stato il tema del Forum Alpinum 2014 a Boario Terme (Brescia) che ha visto il mondo della ricerca confrontarsi con i rappresentanti delle istituzioni sul futuro delle Alpi e e delle popolazioni che vi abitano.
Qui di seguito il link del Forum alpinum e due miei articoli, oltre ad uno di Enrico Gaz.

http://www.forumalpinum.org/
[pdf] Le Alpi e l’economia verde

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Anche le leggi possono salvaguardare il Creato

In vista della giornata per la custodia del Creato, momento di impegno anche ecumenico, il quotidiano “Avvenire” e il settimanale diocesano di Belluno “L’Amico del Popolo”, con il quale collaboro, mi hanno invitato a tenere al Rifugio Faloria di Cortina una riflessione sul “ruolo delle leggi” nella salvaguardia dell’ambiente montano. Fra le diverse chiavi che il tema suggerisce di sviluppare, ho approfondito quella della funzione di “promozione” che le leggi possono esercitare «a favore», nel nostro caso, dei territori montani e delle comunità che vi abitano. Ecco il testo del mio contributo.

[pdf] I “diritti” dei territori montani

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Il Veneto ai vertici delle politiche per la montagna

Casera Campo (Vigo di Cadore) - agostoMercoledì 30 luglio, a larga maggioranza (37 sì su 40 presenti), il Consiglio regionale ha approvato il disegno di legge intitolato “Interventi a favore dei territori montani e conferimento di forme e condizioni particolari di autonomia alla Provincia di Belluno”. Con questo provvedimento – che scaturisce parte dalle proposte del “Libro bianco sulla montagna veneta” e parte da una iniziativa dal basso promossa dalla Fondazione “Montagna e Europa” di Belluno, attività entrambe a cui con altri ho contribuito – il Veneto, senza ombra di dubbi, si pone ai vertici delle politiche regionali italiane per le zone montane. Si tratta di misure utili a fare impresa, gestire il territorio, sostenere i servizi pubblici in quota, e ciò solo nei Comuni “interamente” montani (sono 117 in Veneto). Inoltre la nuova legge regionale valorizza le capacità di autogoverno della Provincia di Belluno e degli altri enti locali bellunesi e consente di rafforzare il disegno della nuova Provincia montana alpina introdotto dalla legge Delrio. Per alcuni aspetti attuativi (ma molte norme sono già di immediata applicazione) servono ora alcuni atti ricognitivi. Sulla loro elaborazione e soprattutto sulla loro efficacia si misureranno le attitudini della dirigenza regionale chiamata a scriverli nell’arco di 12 mesi dall’entrata in vigore della legge,  la n. 25 dell’8 agosto 2014.

[pdf] Il testo della legge regionale

[pdf] L’allegato alla LR

Guarda il video di Telebelluno sul “caso Puos d’Alpago”

[pdf] Due miei brevi commenti

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